1943. L'estate delle tre tavolette by Bandini Franco

1943. L'estate delle tre tavolette by Bandini Franco

autore:Bandini, Franco [Bandini, Franco]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fascismo, Guerra, Mussolini, Seconda guerra mondiale, Storia contemporanea
editore: Iuculano
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Ne facevano parte dodici medici, quasi tutti patologi e periti settori, tra i quali un italiano, il dottor Palmieri dell'Università di Napoli. Assistevano, ma lo si seppe soltanto nell'autunno del 1951, anche quattro alti ufficiali americani. Presi prigionieri dai tedeschi in varie circostanze e portati a Katyn con il loro consenso. Due di essi, i tenenti colonnelli John H. Van Vliet e Donald Stuart furono uditi dalla Commissione senatoriale americana che ricavò dalle loro deposizioni la certezza della colpevolezza sovietica nel massacro. [Nota. La Commissione senatoriale statunitense incaricata di indagare su Katyn, inizio i suoi lavori nell'autunno del 1951 e li concluse a marzo del 1952, con un verdetto non equivoco di responsabilità sovietica nel massacro. La spinta principale ad indagare fu sicuramente originata dalla fortissima tensione allora esistente nei rapporti tra Stati Uniti e Russia: ma molto fu dovuto alla battaglia per la verità, ingaggiata da anni da un piccolo gruppo di americani, capeggiati dall’ex Ambasciatore in Polonia Arthur Bliss Lane, che riferì i risultati dell'inchiesta in un suo articolo pubblicato da "Selezione" del settembre 1952 (pag.28). Del gruppo, faceva parte anche l'ex giornalista polacco JOSEPH MACKIEWICZ, autore del volume "The Katyn Wood Murders", il quale, come membro del movimento clandestino polacco, aveva visitato le "fosse" in contemporanea con i lavori di sterro tedeschi. Come è noto, la responsabilità russa dei massacri, ma limitatamente alle 4.280 salme riportate alla luce, è stata ufficialmente accettata da Gorbaciov il 13 aprile 1990, esattamente 47 anni dopo il primo annunzio tedesco, consegnando al polacco generale Jaruzelsky le liste nominative degli ufficiali e civili uccisi a Katyn. (vedi a questo proposito, dell'A. "La glasnost nelle fosse", "Il Sabato" Nr. 17, del 28 aprile 1990). Fine nota.]

Rimane ancora oggi oscuro il modo ed il tempo, nonché l'origine, delle informazioni che guidarono i tedeschi alle fosse. Per tutte le testimonianze fin qui citate, tale origine è da ricercarsi nelle confidenze della "popolazione locale", ma mentre per "Signal" esse son riferite "al principio dell'anno", il generale Prus le anticipa all'autunno del 1942. La cosa non è senza una sua importanza poiché è sempre esistito il sospetto che, non riuscendo ad ottenere chiarimenti dal Cremlino, il generale Sikorski, persa la pazienza, abbia fatto giungere ai tedeschi quelle voci che li decisero a muoversi. Come si sa, il 4 luglio dello stesso 1943, quello stesso sfortunato generale, levatosi in volo da Gibilterra con un apparecchio militare, si inabissò in mare dopo due minuti di cabrata. Incidente assai sospetto, forse legato in qualche modo alla questione di Katyn. [Nota. Nell'incidente perse la vita anche la figlia del generale, che lo seguiva come infermiera. Delle tredici persone che si trovavano sul "Liberator" si salvò, inspiegabilmente, soltanto il pilota, il cecoslovacco Prchal, sul quale si appuntarono grossi sospetti da parte della Commissione d'inchiesta britannica guidata dal Capitano Bolland. Particolare peso venne dato al fatto che, per curiosa coincidenza, nel pomeriggio del 4 luglio era transitato per Gibilterra, in aereo, anche l'ambasciatore sovietico Maisky. Molti indizi ulteriori indicherebbero una responsabilità sovietica in



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